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Di ottima c’hai solo l’immaginazione.

Ahahah! Ahahaahahah! Certo! Facile portare a galla i ricordi belli, ma non ti rendi forse conto che attaccati, ce ne sono di terribili. Terribilissimi. E ora te li vado a raccontare…

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Autodefinizione

Ieri è stata una giornatona per la democrazia italiana, credevo sarei andato in giro a fare caroselli, ma in verità dopo dieci minuti di gioia, ero già tornato a concentrarmi su cose più importanti. Ho deciso che per capirsi, uno dev’essere un grado di autodefinirsi, ma nel contempo, già che io con le descrizioni delle persone mi sono sempre ritenuto una mezza pippa, mi sono reso conto che non ne sarei in grado.

Ricordo che una volta avevo descritto i personaggi di un libro solo partendo dalle loro relazioni con gli altri, approccio che mi era parso banale, ma aveva emozionato la mia docente di inglese dell’epoca, una specie di Miss Marple cocainomane che mi aveva dato dei voti fuori di testa. Solo che se adesso mi metto a descrivere le relazioni con le persone che mi circondano, finisce che qualcuno si incazza perché non l’ho messo, qualcun altro perché ne ho scritto cose brutte e qualcun altro ancora, solo per il fatto di essere stato nominato. Allora mi passa la voglia e come sempre smetto di scrivere nel blog.

Poi mi ricordo di aver notato che, vuoi per un peggioramento della mia prostata, vuoi per una maggior vita fuori casa, ultimamente faccio un sacco di considerazioni sugli svariati cessi dove mi ritrovo a orinare. Magari anche partendo da loro, mi si può definire.
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Il Desiderio di Micky

«Ma quanta luce che fa!» disse Laura, gli occhi sgranati per l’emozione e una piccola risata, mentre Micky tirava fuori la pallina dal sacchetino di velluto dove la custodiva. Lo scomparto del treno brillava interamente dell’intensa luce gialla che si sprigionava dalle sue mani e il ragazzino chiese «Papà posso portarla a scuola quando torniamo lunedì?»
Il padre teneva stretta la mano della moglie, entrambi non riuscivano a contenere l’emozione. «Sì, certo, ma fa’ molta attenzione, eh!» disse il padre e la moglie aggiunse «Ché tu sei buono, magari te la fregano…»
«La terrò strettissimissimissimissima!» rispose il ragazzino, che a quindici anni mai avrebbe creduto di trovare qualcosa del genere.
«Poi così, per caso, che fortuna» ripeteva Laura «secondo me se quel vecchio l’avesse vista, non te l’avrebbe regalata!»
«Invece sì, perché gli ero simpatico!» Continue reading

Le lamiere del Titanic

Il titanic che affonda.

Si dice che, quando il Titanic venne dilaniato dall'iceberg, per alcuni minuti si sentì uno straziante rumore di lamiere metalliche divelte, una serie assordante di suoni cacofonici che annunciavano la tragedia. Durò alcuni minuti, tanto era grande la nave.

Mi chiedo se succeda lo stesso con le vite, se prima di affondare queste emettano un avvertimento, un avviso, un ultimo disperato grido rivettato di aiuto.

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Il nostro nuovo blog

Questo è un nuovo blog, per ora ci scriviamo in due, io e cercakundalini, nel futuro non si sa.

Così almeno abbiamo tolto il post automatico di wordpress. Domani scriverò il primo mio contributo vero e qualche riga di presentazione.